Territorio
"Ypogea", una rete di musei civici è possibile
A Trinitapoli cinque sindaci e addetti ai lavori discutono su un ambizioso progetto
Trinitapoli - sabato 23 dicembre 2017
La cultura in rete attraverso una gestione condivisa dei musei presenti sul territorio. È questa in sintesi la proposta avanzata dall'impresa culturale Fabers e dall'associazione Tautor, nel corso del convegno di martedì sera, sul tema "Ypogea. Verso una rete di musei civici".
Nella sede del museo archoelogico degli Ipogei di Trinitapoli, i sindaci dei Comuni di Trinitapoli (Francesco di Feo), Spinazzola (Michele Patruno), Corato (Francesco Scaringella, vicesindaco), San Ferdinando di Puglia (Salvatore Puttilli), Minervino Murge (Maria Laura Mancini): il progetto proposto dall'amministratore di Fabers, Giambattista Sassi, è innanzitutto agli amministratori locali, che prontamente accolgono l'invito e si preparano a sfruttare le ultime risorse europee a disposizione.
SASSI (FABERS): RISPARMIO PER I COMUNI |
"Proponiamo una buona pratica per mettere in rete le varie realtà museali presenti sul territorio – spiega lo stesso Sassi – . L'interlocuzione con un unico soggetto gestore porta indubbiamente un risparmio per le amministrazioni". L'occasione si estende alla possibilità di mettere in sinergia i progetti culturali: "Anziché restare in un unico centro – aggiunge l'amministratore di Fabers – ogni iniziativa si può portare su più territori. E ciò è vantaggioso soprattutto pensando ai prossimi appuntamenti con Matera 2019, quando l'intero Mezzogiorno trarrà vantaggio dalla Capitale della Cultura".
TUNZI (MIBACT): UN MUSEO PER TUTTI |
Il progetto Ypogea guarda quindi alla cultura come "occasione per legare più realtà", spiega il funzionario del Ministero dei Beni culturali, Annamaria Tunzi, da diversi anni vicina alle vicende del Museo di Trinitapoli. "Qui – spiega – partendo dall'Età del Bronzo abbiamo sperimentato la giusta sinergia tra Ministero e amministrazione locale: un esempio che oggi intendiamo esportare con questo progetto, ovunque ci sia buona volontà degli amministratori". Dall'inaugurazione nel febbraio 2015, al piano terra del Museo, sono ospitati i reperti della prima fase di utilizzo degli Ipogei, quelli dell'invocazione alla dea della fertilità. Un anno fa, il progetto di crowdfunding per l'ampliamento al primo piano, che a breve permetterà l'esposizione dei ritrovamenti legati al rito funerario. "Raccogliendo fondi in mezzo alla gente ed in rete – riconosce Tunzi – abbiamo sancito, in linea con la campagna #mostriamoliatutti, che il nostro Mat è aperto effettivamente a tutti, superando quello schema che vuole i musei esclusivo appannaggio di studiosi, archeologi ed appassionati".
BONOMI (SOPRINTENDENZA BAT): OCCORRE SBRIGARSI |
Il convegno di lunedì sera traccia le basi per qualcosa che adesso deve impegnare in sinergia le amministrazioni locali, quanto il Ministero. "Abbiamo cercato di chiarire ciò che vogliamo", premette Simona Bonomi, soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la provincia Bat. L'esigenza è di quelle che non lasciano tempo per gli indugi: "A breve i fondi comunitari 2014/2020 finiranno con l'uscita dell'Italia dall'Obiettivo 1 – avverte Bonomi – . Ciascuno per il proprio ruolo deve riflettere su ciò che si vuol fare dei beni culturali sul territorio, per spendere queste ultime risorse. Trinitapoli parte avvantaggiata, con questa realtà museale che ha ancora tante potenzialità da esprimere. Certamente la prossima apertura del primo piano è un segnale positivo".
DI FEO: NEL 2018 APRIRÀ IL PIANO SUPERIORE DEL MUSEO |
I sindaci presenti riconoscono le difficoltà gestionali dei metodi tradizionali e salutano con favore la proposta sul tavolo della discussione. "Ciascuno di noi ha interesse a rilanciare il proprio territorio – commenta il primo cittadino di Trinitapoli, di Feo – a partire dalle risorse culturali. Il lavoro di questi anni ci ha consentito di aprire il museo. Ora, dopo la campagna di crowdfunding, per noi è tempo di andare oltre: nel 2018 apriremo il piano superiore. Anche in virtù di questo lavoro avviato, grazie alla sinergia tra l'assessorato alla Cultura e la Soprintendenza, siano Comune capofila in questa impresa culturale, ma anche turistica e quindi di sviluppo per la nostra comunità".
Nella sede del museo archoelogico degli Ipogei di Trinitapoli, i sindaci dei Comuni di Trinitapoli (Francesco di Feo), Spinazzola (Michele Patruno), Corato (Francesco Scaringella, vicesindaco), San Ferdinando di Puglia (Salvatore Puttilli), Minervino Murge (Maria Laura Mancini): il progetto proposto dall'amministratore di Fabers, Giambattista Sassi, è innanzitutto agli amministratori locali, che prontamente accolgono l'invito e si preparano a sfruttare le ultime risorse europee a disposizione.
SASSI (FABERS): RISPARMIO PER I COMUNI |
"Proponiamo una buona pratica per mettere in rete le varie realtà museali presenti sul territorio – spiega lo stesso Sassi – . L'interlocuzione con un unico soggetto gestore porta indubbiamente un risparmio per le amministrazioni". L'occasione si estende alla possibilità di mettere in sinergia i progetti culturali: "Anziché restare in un unico centro – aggiunge l'amministratore di Fabers – ogni iniziativa si può portare su più territori. E ciò è vantaggioso soprattutto pensando ai prossimi appuntamenti con Matera 2019, quando l'intero Mezzogiorno trarrà vantaggio dalla Capitale della Cultura".
TUNZI (MIBACT): UN MUSEO PER TUTTI |
Il progetto Ypogea guarda quindi alla cultura come "occasione per legare più realtà", spiega il funzionario del Ministero dei Beni culturali, Annamaria Tunzi, da diversi anni vicina alle vicende del Museo di Trinitapoli. "Qui – spiega – partendo dall'Età del Bronzo abbiamo sperimentato la giusta sinergia tra Ministero e amministrazione locale: un esempio che oggi intendiamo esportare con questo progetto, ovunque ci sia buona volontà degli amministratori". Dall'inaugurazione nel febbraio 2015, al piano terra del Museo, sono ospitati i reperti della prima fase di utilizzo degli Ipogei, quelli dell'invocazione alla dea della fertilità. Un anno fa, il progetto di crowdfunding per l'ampliamento al primo piano, che a breve permetterà l'esposizione dei ritrovamenti legati al rito funerario. "Raccogliendo fondi in mezzo alla gente ed in rete – riconosce Tunzi – abbiamo sancito, in linea con la campagna #mostriamoliatutti, che il nostro Mat è aperto effettivamente a tutti, superando quello schema che vuole i musei esclusivo appannaggio di studiosi, archeologi ed appassionati".
BONOMI (SOPRINTENDENZA BAT): OCCORRE SBRIGARSI |
Il convegno di lunedì sera traccia le basi per qualcosa che adesso deve impegnare in sinergia le amministrazioni locali, quanto il Ministero. "Abbiamo cercato di chiarire ciò che vogliamo", premette Simona Bonomi, soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la provincia Bat. L'esigenza è di quelle che non lasciano tempo per gli indugi: "A breve i fondi comunitari 2014/2020 finiranno con l'uscita dell'Italia dall'Obiettivo 1 – avverte Bonomi – . Ciascuno per il proprio ruolo deve riflettere su ciò che si vuol fare dei beni culturali sul territorio, per spendere queste ultime risorse. Trinitapoli parte avvantaggiata, con questa realtà museale che ha ancora tante potenzialità da esprimere. Certamente la prossima apertura del primo piano è un segnale positivo".
DI FEO: NEL 2018 APRIRÀ IL PIANO SUPERIORE DEL MUSEO |
I sindaci presenti riconoscono le difficoltà gestionali dei metodi tradizionali e salutano con favore la proposta sul tavolo della discussione. "Ciascuno di noi ha interesse a rilanciare il proprio territorio – commenta il primo cittadino di Trinitapoli, di Feo – a partire dalle risorse culturali. Il lavoro di questi anni ci ha consentito di aprire il museo. Ora, dopo la campagna di crowdfunding, per noi è tempo di andare oltre: nel 2018 apriremo il piano superiore. Anche in virtù di questo lavoro avviato, grazie alla sinergia tra l'assessorato alla Cultura e la Soprintendenza, siano Comune capofila in questa impresa culturale, ma anche turistica e quindi di sviluppo per la nostra comunità".